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 Per ritrovare i primi documenti in cui si parla in modo esplicito di Monte Morone, bisogna risalire al XIII secolo. In un testo depositato presso l'Abbazia di Ganna, si afferma che in località Malnate, distretto di Varese, provincia di Ganna, c'erano due chiese, quella di Monte Morone e quella di San Matteo.  A san Carlo Borromeo si deve la testimonianza più accurata della realtà di Monte Morone, quando, in occasione delle sue due visite pastorali, con la pignoleria di un notaio, ha registrato tutto quanto esisteva sul colle, lasciandoci una pianta della chiesa con misurazioni in cubiti, ora depositata presso l'Archivio Arcivescovile di Milano, ed una descrizione delle piantagioni di gelso e dei ricchi vigneti. Ancora oggi l'antica esistenza della viticoltura è testimoniata dal terreno terrazzato, ormai coperto dal bosco, nella zona bassa, verso l'odierna portineria, nei pressi del laghetto. Altri visitatori hanno fatto cenno alla chiesa di Monte Morone in diversi periodi successivi, fino agli ultimi anni dell'Ottocento.  Nel Medioevo la chiesa di Monte Morone era proprietà del monastero di Dulzago, località nei pressi di Novara, e l'incarico dell'amministrazione di questi beni è stato affidato ai signori Oddoni, probabilmente di origine piemontese, che, in veste di livellari, sono rimasti fino agli inizi dell'Ottocento.   
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