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Il pavimento è stato alzato di circa un metro e mezzo rispetto a quello antico e le preesistenti figure di san Lucio di Val Cavargna e di un santo ancora non identificato, riportati successivamente alla luce, ora risultano a filo del pavimento, mentre una volta, nel rispetto della simbologia tradizionale, i santi non appoggiavano mai i piedi per terra, essendo stati elevati agli onori degli altari, erano separati dal pavimento da uno zoccolo o un basamento, cioè dovevano essere raffigurati più in alto rispetto agli altri uomini. Sempre nel catino dell'abside sono ben visibili altri due affreschi cinquecenteschi: sopra i due santi già citati santa Caterina d'Alessandria e sulla parte opposta la Madonna del Latte. Sul lato destro del presbiterio appaiono ancora in buono stato di conservazione gli affreschi cinquecenteschi (1545) dei santi protettori santa Marta, sant'Antonio Abate, la Madonna del Latte, santa Liberata. I santi rappresentati erano molto vicini alla vita della gente del luogo, per esempio santa Marta era chiamata a proteggere un bene prezioso come l'acqua, santa Caterina le balie, le nutrici, le filatrici, san Lucio di Val Cavargna la produzione di formaggio, san Defendente la guerra, sant'Antonio gli animali,...
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