Chiesa di san Matteo

L'affresco, che il tempo e le preesistenti coperture hanno in parte rovinato, è composto da due figure: quella del santo e quella di un uomo inginocchiato al suo lato destro.
San Lucio indossa un mantello corto grigio con un bordo colore ocra ed una veste verde che copre le ginocchia; delle gambe coperte da una calzamaglia in tinta con l'abito non si vedono i piedi, completamente cancellati.
Il capo, contornato dall'aureola, è coperto da un cappello ed ai lati del viso scendono fin sotto le orecchie i capelli castani e ondulati. I lineamenti del volto non sono ben visibili, tuttavia riescono a trasmettere bonarietà.
La mano sinistra che sporge dal manto impugna una forma di formaggio da cui è stata precedentemente tagliata una fetta, infatti la mano destra stringe un coltello con la lama arcuata rivolta verso l'alto.
Ritratto di profilo, inginocchiato alla sinistra dell'affresco, vi è la figura di un uomo che tiene nella mano destra alzata la fetta offerta dal santo. Anche questo personaggio indossa una veste corta di colore marrone con le maniche che, giungendo fino al gomito, mostrano gli avambracci coperti da una maglia grigia.
Le gambe genuflesse sono appena visibili nella parte inferiore dell'affresco molto rovinato.
Al confine tra la Val Cavargna e la Val Colla vi è un oratorio montano, situato all'altezza di 1542 metri, di cui nessuno conosce l'esatta data di costruzione ma che molti fanno risalire al secolo XIV, questa cappella è dedicata a san Lucio ritratto con la sua forma di formaggio in una mano e il coltello nell'altra, nell'atto di offrire una fetta di formaggio ad un povero.