Chiesa di san Martino

Nel 1819 il vecchio altare ligneo è stato sostituito con un altro rilevato da una chiesa sconsacrata di Como, infatti, in seguito alla soppressione di diverse parrocchie nel periodo napoleonico, erano stati messi in vendita i beni di molte chiese, compreso quell'altare che pareva, per le sue dimensioni, realizzato proprio per l'abside di Malnate.
Nei primi decenni del Novecento, ancora in seguito ad un considerevole aumento della popolazione, la chiesa si rivelava incapace di accogliere la folla dei fedeli, pertanto si doveva decidere se costruire un nuovo edificio più rispondente alle esigenze della popolazione o ampliare in modo definitivo quello vecchio, senza interrompere il legame con la chiesa del passato: si è deliberato l'ampliamento, che è avvenuto nell'arco di un anno (gennaio-dicembre 1912), su un progetto del parroco di Vergiate, don Locatelli, così la chiesa ha assunto la struttura attuale.
Sono stati costruiti a ovest il transetto e il presbiterio con la cupola, è stata abbattuta l'antica facciata con lo smantellamento dell'organo settecentesco, è stato collocato nella sua nuova sede l'altare maggiore, con un completo rovesciamento dell'orientamento della chiesa.
Negli anni successivi i lavori interni sono stati completati e l'edificio è stato abbellito con dipinti e stucchi.
Per circa quindici anni la chiesa è rimasta senza una facciata e l'ingresso era posto sulla parete meridionale, in corrispondenza della piccola cappella, sede, per un certo periodo, del battistero.
Dopo la prima guerra mondiale, tra il 1924 e il 1927, con l'abbattimento della vecchia sagrestia e del vecchio altare e con la costruzione della nuova facciata, si potevano considerare conclusi i lavori di ampliamento
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