Chiesa della Santissima Trinità

Secondo la tradizione orale, già esisteva prima della costruzione della chiesa un piccolo convento nel centro storico, nell'attuale vicolo Manzoni.
L'edificio era addossato ad una costruzione ancor più antica, una torre di avvistamento di epoca romana, una delle tante dislocate nella direzione Como-Varese. A testimonianza di una probabile presenza di religiosi, nel cortile, poi chiamato a Curt di Macalé, si è conservato nel tempo, protetto da un portico, un bellissimo affresco del 1400, forse l'opera artistica più antica del paese.
Il dipinto rappresenta due scene in successione: la Natività, la Crocifissione ed insieme al Cristo in croce la Trinità.
L'affresco non si trova più nella sua sede originaria, infatti agli inizi degli anni '80 è stato strappato e si è rischiato di perderne totalmente le tracce, ma, dopo alterne vicende, è ritornato in possesso degli eredi della famiglia Baroggi, gli antichi proprietari della corte e quindi dell'affresco. Anche la sinopia, rimasta sul muro dopo lo strappo, è stata completamente cancellata alcuni anni fa dagli attuali proprietari, così del prezioso affresco non è rimasto altro che la memoria: gli anziani del paese lo hanno ancora ben presente, in parte annerito dai lumini accesi dai devoti e con il letame ammucchiato poco distante.
Il monastero, con le immagini del suo dipinto, voleva ricordare in modo particolare alla popolazione i misteri fondamentali della fede, cioè l'Incarnazione, la Crocifissione di Cristo e la Trinità, a cui era dedicato il piccolo villaggio, che pur conservava il nome civico di San Salvatore.
Anche l'antica torre, oggi abitazione, è stata completamente cancellata da lavori di ristrutturazione che lasciano soltanto intravedere qua e là i sassi con cui erano stati costruiti i muri.