|
L'atrocità della vicenda rappresentata nell'affresco è in parte smorzata dalla spiritualità della figura che, nella parte centrale, domina la scena: san Lorenzo, seduto sulla graticola, sotto la quale le fiamme si alzano brune e fitte, con lo sguardo sereno rivolto verso il Cielo, esprime il suo totale abbandono alla volontà divina. Il corpo seminudo, teso nello spasimo, ha una struttura quasi scultorea: il busto, con i muscoli addominali e gli archi costali ben marcati, è inclinato sul fianco destro, sorretto dal braccio che si appoggia sul ferro della graticola, mentre il braccio sinistro, piegato, porta la mano in direzione del cuore. Il petto, le spalle ed il viso, di un colore molto più chiaro, sembrano esprimere il distacco del martire dalle sofferenze terrene e rievocano la frase pronunciata prima di spirare: “… ti ringrazio mio Signore, perché ho meritato di attraversare la porta del Tuo Regno”. La nuvola di fumo, che alle sue spalle si alza bianca e soffice, allungandosi all'indietro verso il Cielo, sembra ricordare la meta di san Lorenzo. Ai lati del santo, in posizione simmetrica, si affollano, su due linee che convergono verso il centro, gli aguzzini e gli spettatori curiosi. I due carnefici in primo piano, uno a destra e l'altro a sinistra, con lunghi forconi attizzano il fuoco e pungono le carni del santo ed i volti esprimono compiacimento; gli abiti corti avvolgono i loro corpi, ma le pieghe e il susseguirsi di chiaro- scuro li rendono spigolosi, accentuando la crudeltà del ruolo degli aguzzini. A sinistra si intravede la figura cupa di un uomo accosciato che soffia, per mezzo di un lungo tubo, sul fuoco, perché la fiamma non perda vivacità. I soldati alle loro spalle osservano indifferenti, stringendo tra le mani le armi; un capo militare, più in alto a destra, sotto una tenda di colore rosso scuro, protende il braccio destro in gesto autoritario, e poco distante da questo, alle spalle del santo, evidenziato da una curva della nube di fumo, vi è un viso pallido, totalmente inespressivo, con il capo calvo, che richiama l'idea del potere dittatoriale. Sullo sfondo fanno capolino dei volti curiosi, che cercano spazio per assistere al terribile spettacolo. Le strutture architettoniche, che fanno da sfondo con pilastri, capitelli, archi e balconata, accentuano, insieme alla nube di fumo, la profondità di tutta la scena. Su una balaustra, in cima ad un edificio, posto frontalmente, si affacciano, piccoli per la lontananza, otto figure, che sembrano tutte di anziani uomini. In alto, tra nubi, con lo sfondo di un cielo azzurro ma non limpido, proprio sopra san Lorenzo, un angelo in volo si accinge a consegnare la palma del martirio. La presenza di Dio è suggerita da uno squarcio di luce giallo ocra, posto all'estremità superiore del dipinto. Dominano nell'affresco le diverse tonalità del rosa e del marrone, che sono scure nella parte inferiore e più tenui nella parte centrale, dove risalta appunto il viso del santo.
|