Chiesa di san Matteo

ll modello al quale il dipinto si ispira è la Madonna Bianca della Misericordia di Casoretto (Milano), realizzata entro gli anni Cinquanta del Quattrocento da autore ignoto, in cui la Vergine e il Bambino sono posti nella stessa posizione dei personaggi della versione cinquecentesca del quadro malnatese.
L'affresco della Madonna Bianca è a sua volta legata all'iconografia della Vergine elaborata nel Breviario Francescano, il cui frontespizio rappresenta il dogma dell'Immacolata Concezione.
A questa iconografia fanno riferimento, con diverse varianti, altri dipinti, primo fra tutti l'affresco della Madonna in adorazione del Bambino (andato perduto), della chiesa di santa Maria della Pace, consacrata nel 1497, considerato rappresentativo del convento francescano annesso alla chiesa, depositario dell'ideologia del frate Amadeo Menez de Sylva, fondatore dell'ordine degli Amadeiti.
Si presume che proprio il frate abbia ideato l'affresco raffigurante la Vergine nell'atto di adorare il figlio deposto a terra; sull'abito della madre era ripetuto il termine Pax che richiama il motto francescano Pax et Bonum.
Lo schema dell'Adorazione trae spunto compositivo dall'iconografia della Natività raffigurata secondo la visione di santa Brigida. Secondo il racconto della santa svedese la Vergine, entrata in una grotta e in assenza di san Giuseppe, si sciolse i capelli biondi, si svestì, rimanendo solo con una tunica bianca addosso e si inginocchiò; il parto avvenne miracolosamente e il Bambino si materializzò davanti alla Madre che, dopo l'evento, chinò il capo e, congiungendo le mani, pronunciò le parole «Dominus meus et Deus meus».