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La chiesa, dedicata proprio a san Carlo, che l'aveva voluta per Rovera, è stata costruita con il contributo dell'Ospedale Maggiore di Milano, proprietario in quel tempo di gran parte dei terreni di Rovera, Gurone e Malnate, e della famiglia Oddoni, affittuaria della chiesa. Nel primi decenni del 1900, a causa dell'aumento della popolazione, la chiesa di san Carlo è stata ampliata con l'aggiunta di un pronao più basso e di una nuova facciata, inoltre è stato ristrutturato il campanile, arricchito di tre nuove campane. L'ampliamento richiama con le lesene la parte più antica, anche se la finestra al centro della facciata non appare in armonia con l'insieme; sulla fiancata destra, all'esterno, si è cercato di "ricucire" le due parti disegnando dei riquadri non dipinti. La facciata, simmetrica, con linee orizzontali, verticali e oblique, non è uniforme, ma presenta sporgenze e rientranze. Il piano della chiesa è rialzato e vi si accede salendo due gradini, ma esternamente, ai lati, il terreno è più alto rispetto al pavimento dell'edificio.
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