Chiesa di san Lorenzo

Breve profilo storico

La tela fa parte dei dipinti dell'antico oratorio (XV secolo) di San Lorenzo, abbattuto nel giugno del 1975, ed oggi è conservata nella chiesa parrocchiale di Gurone.
L'opera risale sicuramente al primo trentennio del Seicento e l'attribuzione rientra in una ristretta cerchia di artisti dell'area veneta, allievi di Palma il Giovane (1544-1628); si tratta di pittori che hanno collaborato all'esecuzione di tele per il Palazzo Ducale di Venezia.
Il dipinto ben si inserisce nella pittura del Seicento, che si propone come il tramite mediante il quale arrivare a toccare l'animo semplice dei fedeli.
L'arte deve avere la capacità di penetrare nelle coscienze, deve saper sedurre e commuovere, suscitando emozioni e sentimenti: diventa arte dell'esaltazione e delle passioni, rappresentazione della realtà dell'uomo e del suo dramma esistenziale.
Il quadro potrebbe essere giunto a Gurone, in epoca non ancora definita, in seguito ad un furto.
Nella parte centrale del dipinto, in senso orizzontale, una lacuna estesa da cimosa a cimosa prova che, per essere trasportata, la tela fu ripiegata su se stessa, inoltre, in corrispondenza dei bordi superiore ed inferiore, la tela venne tagliata e ridotta nelle dimensioni. Il sospetto del furto è supportato dallo stravolgimento scenografico, non databile con precisione, ma risalente probabilmente all'epoca napoleonica: l'opera, forse trafugata, fu modificata nel suo aspetto generale per impedirne l'identificazione. Prima dell'ultimo restauro (marzo 2006), l'ambientazione scenografica era completamente diversa: alle spalle dei personaggi, sul lato sinistro del dipinto, il morbido profilo dei colli, messo in risalto dalla luce crepuscolare, si spezzava contro una rigida costruzione turrita in pietra che, dietro a Giovanni, si innalzava massiccia verso il cielo. Quest'ultimo elemento, con le sue rigide linee verticali e orizzontali, faceva contrasto con l'armonia delle linee che compongono le altre figure e comprimeva in parte i personaggi.Sono conosciute le date di altri due interventi di restauro: uno risale agli anni Quaranta/Cinquanta, un altro a circa trent' anni fa.
Nel corso del primo dei due restauri venne eseguita una foderatura di supporto, ovvero fu applicata nella parte posteriore una tela. Un tempo questa operazione veniva realizzata anche con l'ausilio di carta di giornale e, proprio grazie alla presenza di piccoli lacerti, rimasti incollati lungo il bordo della tela, è stato possibile datare l'intervento; su uno di questi lacerti si legge: “…Einaudi e De Nicola…essendo entrambi indisposti non hanno potuto essere ascoltati per primi…”.
I nomi di questi due importanti personaggi politici non lasciano dubbi sul periodo: Enrico De Nicola nel 1946 fu eletto capo provvisorio dello Stato e il 1° gennaio del 1948 assunse il titolo di presidente della Repubblica, fino al maggio dello stesso anno, quando fu eletto presidente Luigi Einaudi; durante la presidenza di quest'ultimo, nel 1951-1952, De Nicola fu presidente del Senato.