|
Su quest'ultimo dipinto, di valore artistico, è stato fatto un rilevamento il 23 ottobre 1997, ad opera dello studio di Varese “Selene Restauri” di Andrea Meregalli, depositato presso l'Archivio della Parrocchia, che ne definiva lo stato di conservazione ai fini di un restauro. Si legge quanto segue: “Il dipinto è applicato ad un telaio fisso in legno, non originale, con cornice costituita da quattro listelli in noce applicati nell'ultimo intervento di restauro. La tela in fibra di canapa, con il rapporto tra trama e ordito di 1:1, è composta da tre pezzature disposte in senso verticale. Lo strato preparatorio di colore bianco e di spessore medio è composto, probabilmente, da un impasto di gesso e colla, rilevabile dalle lacune lungo i bordi. La pellicola pittorica si presenta con una stesura corposa e con pennellate di colore in rilievo, in particolare sugli incarnati e sulle campiture chiare. L'opera ha subito in precedenza un intervento di restauro, non databile, nel quale sono state eseguite la foderatura della tela e le stuccature. Queste ultime, realizzate in modo grossolano, sono collocate lungo i bordi ed in corrispondenza delle cuciture verticali ed integrate debordando con il colore sulla pellicola pittorica originale, utilizzando in molti casi cromie errate e non a tono. Le lacune, piccole e diffuse su tutta la superficie, sono invece state colmate stendendo il colore direttamente sul supporto. Si rileva, inoltre, uno strato di vernice superficiale ingiallita e lucida.
La pellicola pittorica presenta alcune abrasioni localizzate e una grossa lacuna in corrispondenza dei capelli dell'Angelo posto dietro la culla del Bambino. In alcune zone del quadro si nota la formazione di grinze di colore, causate, probabilmente dall'esposizione della pellicola ad una temperatura elevata durante la foderatura. Gocciolature di una sostanza, non identificata, sono rilevabili in corrispondenza dell'angelo posto in primo piano. Una screpolatura media è diffusa su tutta la superficie, in particolare sulle campiture scure con minor spessore di colore”. In seguito al rilevamento è stata stesa una proposta di intervento che prevedeva la rimozione della cornice, l'asportazione della vernice stesa nel precedente restauro e dei ritocchi, l'eliminazione delle stuccature non a livello della superficie, il ripristino dell'adesione della tela di rifodero con quello originale, la sverniciatura e la stuccatura delle lacune, l'integrazione pittorica e la stesura dello strato protettivo.
|