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Una ricerca attraverso fonti quasi esclusivamente orali fa riemergere, tra loggiati, porticati, fontane, resti di antichi forni e letamai, il palpito della storia paesana, ricca di emozioni e sentimenti profondi. Giovani ed anziani, gli uni di fronte agli altri, anzi gli uni insieme agli altri, in incontri fatti di sguardi, di sorrisi, di commozione e di tante parole, hanno scritto le pagine di questo libro che ridipinge con pennellate fresche, ma attente e precise, i vecchi cortili dei centri storici di Malnate e delle sue frazioni.
Ne scaturisce uno spaccato della vita degli inizi del ‘900 di un’umanità laboriosa, legata alla propria terra e capace di una condivisione che oggi acquista, nel vissuto dei giovani in parte disumanizzato dalla piovra tecnologica, i toni fiabeschi del “C’era una volta …”.
Nella prima parte, con grande rigore, si ripercorrono le strette vie dei centri storici, ci si affaccia nelle corti, si riportano alla luce l’antico nome, le originarie strutture architettoniche, si ricostruiscono gesti di un’esistenza dura ma poetica nella sua semplicità.
E così si entra nella Curt di Macechitt, nella Curt da Sota, nella Curt di Stal dal Gesa, nella Curt dul Biàs, e poi nella Curt di Stalàsc … e quando si esce si possiede una fetta di storia.
Nella seconda parte i ricordi si caricano di emozioni, di nostalgia e il coinvolgimento è inevitabile: si rivive insieme ai protagonisti il tempo passato e chi è originario di Malnate ritrova l’humus in cui affondano le sue radici e chi proviene da altre terre, attraverso la conoscenza, vede crescere in sé il senso di appartenenza.
Nella terza parte, con poesie e racconti, i giovani dimostrano di aver vissuto con intensità emotiva la storia degli anziani e la consegnano al futuro, affinché ne conservi la memoria.